Descrizione Consta di un tubo di vetro, in cui si trova gas a bassissima pressione, munito di due elettrodi, il catodo nella parte terminale e l’anodo ortogonale al tubo. Un diaframma in alluminio è posto nella parte centrale e ha la funzione di far passare solo un sottile pennello di raggi catodici (elettroni). Una coppia di elettrodi piani e paralleli sul cammino dei raggi serve a deflettere il pennello, mediante l’applicazione di un campo elettrico. All’estremità opposta del catodo il tubo si allarga ad imbuto formando uno schermo circolare il cui interno è cosparso di sostanza fluorescente. Il tubo fu ideato da Karl Ferdinand Brown (1850 – 1918) fisico tedesco insignito del premio Nobel nel 1909 e perfezionato da Elihu Thomson (1853 – 1937) inventore nordamericano. |
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Funzionamento Nel tubo di Brown si trae profitto dalle proprietà dei raggi catodici: stabilendo una notevole differenza di potenziale (che varia tra i 20 e i 30 kV) tra catodo e anodo, il fascio di elettroni, emesso dal catodo, percorre in linea retta la parte cilindrica del tubo e investe il diaframma, il quale permette il passaggio solo ad un sottile pennello. Questo va a colpire il centro della calotta fluorescente, dove si viene a creare una piccola macchia luminosa, dovuta alla fluorescenza che i raggi catodici producono nella sostanza che ricopre lo schermo. Se si applica una differenza di potenziale tra i due elettrodi piani, il fascio viene deflesso in modo da avvicinarsi all’elettrodo positivo. Il punto luminoso si sposta quindi sullo schermo, dimostrando che gli elettroni hanno carica negativa e possono essere deviati da un campo elettrico. Il tubo di Brown è la base per la realizzazione dei tubi catodici per televisori e oscilloscopi. |
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Riferimenti = Filmato realizzato nel laboratorio del Liceo Dini = |