Descrizione Consta di un tubo di vetro, in cui si trova gas a bassissima pressione, munito di due elettrodi, il catodo perforato nella parte centrale e due anodi, uno ad un estremo del tubo di fronte al catodo, l’altro in un ramo secondario e collegato elettricamente al primo anodo. I raggi anodici che si generano attraverso i fori del catodo furono scoperti dallo scienziato tedesco E. Goldstein nel 1186 che usò il termine “raggi canale”. |
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Funzionamento Quando il catodo viene collegato al polo negativo e i due anodi al polo positivo di un generatore di alta tensione, gli ioni positivi (cationi) del gas contenuto nel tubo vengono accelerati verso il catodo dal campo elettrico esistente. Gli ioni che colpiscono il catodo causano l’emissione di elettroni che provocano una fluorescenza nella regione anodica (indipendentemente dall’anodo utilizzato), mentre gli ioni che passano attraverso i fori formano dei sottili pennelli luminosi, detti raggi canale. I singoli pennelli sono ben distinti nel primo tratto poi, per diffusione nel gas residuo, finiscono per formare un unico pennacchio luminoso Contrariamente ai raggi catodici, costituti da elettroni (che viaggiano fra i 40.000 e i 100.000 km/s), i raggi anodici sono costituiti da ioni positivi del gas e pertanto con massa dipendente dal gas stesso. La loro velocità varia tra i 200 e i 600 km/s. La deflessione dei raggi anodici, per mezzo di un campo elettrico o magnetico, è inferiore a quella subita dai raggi catodici a causa della differenza di massa tra elettroni e ioni positivi. |
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