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Descrizione
L’elettroscopio a foglie è stato ideato dal fisico inglese Abraham Bennet nel 1786 e successivamente perfezionato da Alessandro Volta con il nome di Elettrometro.

Nella sua versione più semplice, il dispositivo è costituito da un’ asta verticale metallica che presenta all'estremità inferiore una sottilissima foglia (d'oro o di stagnola) e in quella superiore un piattello.
Un contenitore con pareti in vetro racchiude la parte inferiore dell'asta e la fogliolina, evitando che correnti d'aria alterino il movimento della fogliolina stessa.
Le due piastre metalliche mobili presenti in alcuni modelli ai lati della fogliolina servono per bloccarla durante gli spostamenti dello strumento o per scaricarla rapidamente dalla carica accumulata, durante il funzionamento.
Una scala graduata tracciata sul vetro di protezione (o altre volte disposta internamente) consente una misura dello spostamento delle foglioline.
Nella foto 1 un elettroscopio del primo tipo con una fogliolina mobile; nella foto 2 un elettroscopio con due foglioline e i braccetti laterali con le piastre metalliche.

Funzionamento
Lo strumento serve a rivelare la presenza di cariche elettriche su un corpo, fornendo anche valutazioni quantitative.
Se il piattello superiore non è carico, la foglia, per gravità, si dispone verticalmente. Se invece esso viene toccato con un corpo conduttore carico, una parte di questa carica si distribuisce sul conduttore. Di conseguenza, la foglia e la parte terminale dell’asta si caricano dello stesso segno e si respingono: la foglia forma così un angolo che può essere misurato mediante la scala graduata. Il fenomeno si basa su una delle proprietà fondamentali dell'elettrostatica: corpi dotati di carica elettrica dello stesso segno si respingono, mentre quelli di segno diverso si attraggono.